LA STORIA DELLA FAMIGLIA MUONI AD ANTEGNATE
Il casato dei Muoni si distinse sempre come una tra le principali famiglie del borgo. Elencherò di seguito i nomi più rappresentativi della famiglia nel nostro borgo. La presenza certa dei Muoni ad Antegnate risale al XVII secolo Franzo o Francesco, gentiluomo antegnatese si pose come condottiero a servizio della Repubblica di San Marco. Il nipote Bernardino nato nel 1642 ricoprì diverse cariche pubbliche: fu chirurgo maggiore, amministratore comunale e luogotenente del podestà. Istituì il beneficio ecclesiastico di S. Antonino e fu benefattore della chiesa di S. Ambrogio, eretta vicino alla cascina Beccalino. Acquistò e sistemò il palazzo di famiglia situato in contrada maggiore, l'attuale via L. Manara. Il fratello Pietro Francesco nato nel 1678, venne ordinato sacerdote e nominato parroco di Antegnate nel 1704, fu abilitato all'insegnamento della grammatica. Francesco Maria, nato nel 1663, fratello di Don Pietro Francesco prese come sposa Elisabetta Mattusi. Fu consigliere comunale e priore della Confraternita del S. Rosario. Giovanni Leandro nato nel 1704 è una delle figure più eminenti del casato, venne ordinato sacerdote in giovane età, ottenendo il titolo di notaio apostolico. Ad Antegnate volle promuovere e riuscì a reggere tanto la scuola popolare quanto una chiesa, dedicata ai santi Gioacchino e Anna, collocata nell'antica casa dei signori Bentivoglio. fu l'artefice della costruzione del santuario della Madonna del Rosario, edificato a ridosso della Prepositurale di S. Michele. La Fabbrica Del Santuario fu l'apice di un lungo itinerario storico-spirituale di materiale documentario relativo agli eventi soprannaturali accaduti ad Antegnate. La documentazione presentata ai componenti Dicasteri Vaticani risultò tanto precisa da ottenere senza difficoltà la concessione della Incoronazione per la statua della Madonna venerata.Pietro Michele nacque nel 1709, esercitò la funzione di notaio imperiale e apostolico. Divenne funzionario dell'amministrazione asburgica, fu cancelliere della Comunità di Antegnate nel 1750, cancelliere del subeconomo e vicario foraneo nel 1752, primo deputato all'estimo tra il 1753 del 1757, amministratore e luogotenente del podestà nel 1759, rettore della Calciana inferiore, cancelliere della Regia Giunta del censimento in tutta la Calciana del 1752 al 1770, collaborò con il fratello sacerdote per redigere il programma e preparare accuratamente le celebrazioni per l'incoronazione della Madonna. Fu autorizzato dal Senato di Milano a trattare la vendita di terreni con il cui ricavato poter finanziare la costruzione del nuovo campanile. Virginia Muoni In Pizzi istituì la cappellania dell'Addolorata.Michele nato nel 1736, dopo aver conseguito la laurea in legge gli furono affidati molti incarichi: entrò nel collegio dei giureconsulti, come notaio imperiale, fu notaio apostolico e collegiato di Cremona, divenne podestà di Calcio E Fontanella. Giovanni Pietro nato nel 1766, studiò giurisprudenza, fu notaio del collegato di Cremona, primo fabbricere e primo amministratore del Comune Di Antegnate, agente della municipalità, pro presidente del distretto delle Ghiare del Serio, capitano delle guardie del distretto di Romano. Ebbe tre mogli e 19 figli. Adele Ducloz de Piazzoni nacque nel 1840, 3ª moglie di Leandro Muoni, fu ispettrice della scuola elementare e direttrice dell'asilo di Antegnate, promotrice della costruzione degli ossari di Solferino e S. Martino. Fu, assieme al marito, la fondatrice del Pio Ricovero Muoni nell'anno 1909, i coniugi lo vollero insediato nell'edificio-casa colonica che era stata dapprima sede del municipio. Affidarono la gestione alle suore adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d'Adda. Damiano nacque nel 1820, si laureò in diritto civile e canonico all'Università Di Longone. Partecipò come il fratello alle 5 giornate di Milano e venne eletto ufficiale di pace con l'incarico di mantenere l'ordine pubblico. Per decenni condusse con pazienza e meticolosità certosine un grande lavoro culturale di ricerca a riposo ma. La fama e la stima che ne conseguì comportarono l'attribuzione di numerosi incarichi: membro del comizio centrale dei veterani lombardi, vicesegretario della luogotenenza lombarda, archivista di Stato, corrispondente della consulta araldica di Roma, consultore della Regia Accademia Raffaello di Urbino e delle belle arti di Milano, fondatore, presidente, membro onorario ed effettivo, corrispondente di numerosissimi istituti scientifici e artistici in Europa, come la società di studi storici di Parigi e l'accademia Delfinale a Grenoble in Francia e l'accademia archeologica e filosofica di Filadelfia. I titoli elencati non gli vennero certamente conferiti proforma, ma tutti sono stati onorati dal suo alto profilo culturale e storico di archeologo, numismatico, genealogista, epigrafista e di giurista, che lo portarono ad essere autore di varie pubblicazioni. Accanto ad attività culturali egli promosse iniziative patriottiche e la realizzazione di monumenti a eroi in vari luoghi d'Italia, tra cui Antegnate. Fu ufficiale e Cavaliere di vari ordini equestri italiani ed europei, venne insignito di più medaglie al merito, premiato a mostre internazionali come scrittore ed espositore, appassionato ed accanito collezionista. I suoi manoscritti precisi e ordinati trattano i più svariati argomenti: vi sono note storiche, araldiche, genealogiche, Bibliografiche Sul Risorgimento, discorsi, trattazioni dei problemi scolastici, sociali, igienici, artistici, storici e musicali. L'autore ha voluto raccogliere in un fascicolo tutti i titoli delle opere da lui pubblicate tra il 1850 ed il 1885. Alcune di esse che, direttamente o indirettamente parlano di Antegnate. Damiano fu una personalità variegata e veramente eccezionale, non solo per essere stato uno storico appassionato ed un grande collezionista ma anche come poeta e saggista. Sposò la nobildonna Teresa Bossi, ispettrice Della Scuola Femminile Di Barbata e del primo giardino d'infanzia a Milano. Dal loro matrimonio nacquero cinque figli, che continuarono la tradizione culturale della famiglia. Il mutato contesto socioculturale e il trasferimento della famiglia Muoni in altre città, ha fatto sì che gli ultimi del casato non abbiano lasciato Particolari tracce di sé ad Antegnate.

Fotografia fine ottocento della famiglia Muoni, il Primo uomo a sinistra è il giardiniere Edoardo Monti, bisnonno di Anna Mattusi, le bambine sedute a sinistra Chiara e Laura, sono le ultime appartenenti alla famiglia ad avere abitato ad Antegnate