Convento di Santa Maria delle Grazie - i Taplu

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CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

Beato Amedeo de Silva, di origini spagnole-portoghesi, nacque negli anni 1420-30, di origini nobili, per garantire la continuazione della famiglia fu costretto a sposare una nobildonna spagnola. Partecipò brevemente alla campagna militare Contro I Mori in Castiglia perché durante un combattimento venne ferito gravemente ad un braccio. Amedeo provato duramente dalla sofferenza maturò la decisione di rinunciare a casa, onori e ricchezze, per ritirarsi nel monastero di Santa Maria di Guadalupe in Spagna. Qui condusse un'aspra vita eremitica. In breve tempo si diffuse la notizia dell'austerità e della santità della sua vita nutrita solo di preghiera e di penitenza. Venne in Italia per richiedere il consenso ad essere ammesso nell'ordine dei Francescani che ottenne nel 1459. Attuò anche una riforma dell'ordine Francescano chiamata degli Amedeiti Si stabilì a Milano, ma spesso si allontanava per vivere in altri conventi lombardi. Nel 1460 la duchessa Bianca Marta Visconti lo invitava a ricostruire la comunità religiosa di Santa Maria in Bressanoro a Castelleone, in pochi anni riuscì ad adempiere a questo compito, al punto da farla diventare il centro mistico ed organizzativo della sua nuova congregazione. Il beato arrivò ad Antegnate nel 1466, dopo essere stato espulso dal territorio veneto dove era stato accusato di spionaggio a causa dei rapporti che lo legavano al duca di Milano. Alloggiava in un tugurio ai margini del paese, dove predicava alla gente che accorreva per ascoltarlo. La fabbricazione del convento venne avviata dopo l'autorizzazione concessa da Papa Paolo II, nel settembre del 1468. Il complesso di edifici grazie alla solerzia dei frati e alla generosità della gente di Antegnate che contribuì con offerte in denaro ed il lavoro materiale, si rese abitabile nell'ottobre dell'anno successivo, anche se i lavori continuarono più a lungo con l'opera decorativa pittorica. L'edificio venne ultimato nel 1487. Nel 1517 il pontefice Papa Leone X concesse la gestione del Convento ai Francescani. La comunità religiosa era composta da 11 frati, i quali, oltre alle normali incombenze della vita religiosa, tenevano viva la venerazione per una pietra sulla quale il beato Amedeo avrebbe operato un presunto miracolo che indusse la popolazione di Antegnate a edificare il convento al posto del vecchio tugurio, della pietra in questione purtroppo si è persa ogni traccia, ne rimane solo la memoria scritta. Il convento Amedeita non era privo di interesse storico e artistico ma questo non bastò a salvarlo, venne completamente distrutto nell' XVII secolo dall'esercito Napoleonico. A testimoniare la presenza francescana sono rimaste le ossa dei frati che furono trasportate dal sepolcro sotterraneo della cappella conventuale al cimitero e una piccola cappella visibile sulla strada che porta a Barbata, sul cui frontespizio era stata posta una lapide marmorea che fu poi trafugata, l'epitaffio aveva lo scopo di descrivere e testimoniare la fine del cenobio.
Tutto ciò che rimane ai giorni nostri del convento è questa piccola cappella visibile sulla strada che porta a barbata
Convento di Santa Maria delle Grazie
I TAPLU ... come eravamo - ANTEGNATE (BG)
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